lunedì 25 settembre 2023

Laboratorio di Progettazione Architettonica III - Prof.ssa Arch. A.De Cesaris

Borghetto Flaminio - Studentato


Tema del progetto del laboratorio del III anno è lo studentato, con ogni funzione dedicata allo studente fuori sede.


L'oggetto misterioso

Così la sua forma e la sua altezza divengono un elemento di contrasto con la rupe e un'esaltazione della stessa. La torre rappresenta un nodo nel tessuto urbano, un oggetto misterioso capace di attrarre lo sguardo del passante e di comunicare con la piazza e il quartiere
La torre sfrutta l'apertura del lotto e il suo posizionamento per ricevere completamente la luce del sole. La semplicità di forme richiama un volume primigenio, capace di trasformare in un unicum questo oggetto.

La permeabilità

La gradinata raccordandosi con la rupe crea un dialogo, rendendo questo imponente elemento naturale non più un muro in contrapposizione all'urbanistica del quartiere, bensì un nuovo punto di valorizzazione. Così la rupe scende la gradinata, percorre la piazza e si unisce alla città.
Il lotto da elemento malsfruttato si apre e diviene piazza, giardino per il quartiere. Una nuova realtà permeabile in cui chiunque potrà trovare un luogo dove spazio artificiale e natura comunicano.




Evoluzione progettuale

L'idea del progetto nasce dalla possibilità di confrontarsi con la rupe, elemento naturale di grande impatto e con il tessuto urbano circostante.
La forma dell'edificio deve essere capace di dialogare con la maglia urbana del quartiere ma comunque risaltare e divenire un momento, un'attrattiva per lo sguardo e le idee, una centralità, un punto di incontro ben definito
Da queste motivazioni nasce un elemento, un oggetto "misterioso" che con le sue misure e la sua forma semplice ma primigenia si erge come elemento naturale e al contempo artificioso, a confronto della imponente rupe e della città storica già definita e consolidata.
Proseguendo nella sua evoluzione e con le conseguenti revisioni è stata sviluppata una maglia interna libera: un'idea degli spazi per studenti e ospiti, in cui è stato destinato l'edificio, in cui si interpolano ambienti per socializzazione ad ambienti riservati e introspettivi, come ad esempio la seduta ricavata dalla nicchia delle finestre di ciascun alloggio privato ad uso meditativo e riflessivo. Da questo fondamentale pensiero nasce così la divisione concettuale molto forte degli spazi
Le parti comuni, guidate dall'imperativo della permeabilità, vengono dotate di grandi spazi sociali e suddivise da pareti vetrate e mobilio, disegnando confini immaginari, in modo da consentire e sviluppare la comunicazione e l'integrazione delle persone. li alloggi privati sono dotati di tutti i comfort necessari allo studente per isolarsi e ritrovare un luogo personale di calma, studio e riposo.
Proseguendo, il progetto ha continuato ad evolversi. L'edificio ha sviluppato dapprima una pelle da cui, come un bozzolo di farfalla si è sviluppato, ora la forma primitiva e pura si scompone, si "rompe" e si apre davanti allo spettatore, che è portato alla ricerca ed alla scoperta del meccanismo interno, in un contrasto tra la levigatezza perfetta della forma e la complessità nascosta dell'interno. Le scale interne all'edificio sono un vero e proprio percorso in cui la prospettiva interna dello studente, si modifica, si evolve di piano in piano, facendo scoprire nuove prospettive interne, un percorso recondito dello stesso. Grandi logge e terrazze permettono a chiunque di poter godere della magnifica vista a nord e sud di via Flaminia nonché di poter coltivare un piccolo orto e beneficiare di prodotti biologici.
Il lotto ha trovato quella che è la sua forma ultima, incrementando una piazza e una gradinata, che incorniciano l'edificio e ne esaltano la forma.
La piazza diviene un elemento di comunione con la città e permette con i suoi eleganti materiali e lineare semplicità, di accentuare le dimensioni importanti dello studentato. La scultura fluttuante, su uno specchio d'acqua, di una celebre sfera di Arnaldo Pomodoro è un chiaro riferimento visivo al complesso meccanismo interno dell'edificio. Al contempo la gradinata, dotata di aree attrezzate, si raccorda con la scontrosa rupe, che in questo modo è capace di dialogare dolcemente con tutto il progetto e la città circostante, valorizzandone ed esaltandone l'importanza, trasformandosi perciò non più in elemento da sfondo, bensì in un importante dettaglio di tutto il quartiere
e soprattutto del progetto.

Fasi







Pianta e render tipo




Piante







Sezioni


Prospetti


Sezioni e prospetti in relazione con l'intorno






Render interni







 

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La ricerca espressiva