Ruggero Lenci
Architetto e professore di architettura, insegna
Composizione architettonica e urbana alla facoltà di Ingegneria dell’Università
La Sapienza di Roma. All’attività accademica affianca da anni un’intensa
attività artistica correlata alla precedente ma in grado di distinguersi per le
valenze artistiche ed estetiche, che fanno di Lenci un originale e
riconoscibile interprete dell’arte plastica.
Periodi e Soggetti: la scelta di Lenci è per un’arte
plastica, al di là di superate distinzioni tra scultura, architettura e
pittura; partendo dall’eredità costruttivista delle avanguardie storiche; le
sue sculture scomponibili della serie “Morfemi dinamici” assumono una forte
impronta di tridimensionalità anti prospettica. I temi pittorici spaziano dal
paesaggio alla ritrattistica, all’umanità astratta: in questo ultimo tema si
distinguono la serie “Ascot”, dipinta in più versioni, tecniche e dimensioni
(fino a 210 x 250 cm), e la serie “Campo Marzio” (misure 200 x 300 cm).
Tecniche: acrilico su tela; alluminio, ottone, ottone dorato e argentato, oro.
Concorso
Nazionale per 720 alloggi alla Città
Militare della Cecchignola,2010
Domanda: Molti suoi progetti riguardano il tema del social
housing, tema ad oggi molto attuale, a Roma l’esperienza del social housing ha
avuto esiti non sempre positivi, pensando a Tor Bella Monaca, Quartaccio,
Corviale, questi luoghi risultano molto lontani dall’idea di sviluppo e
integrazione sociale. Secondo lei questi esiti negativi derivano da come sono
stati progettati, dall’architettura di questi spazi o da problematiche sociali
che vanno ben oltre l’architettura? Cosa rende dunque un progetto di social
housing un vero intervento di rigenerazione urbana, in grado di cambiare la
dura realtà delle periferie?
Sofia Marianella, Aureliano Pizzini
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